di Gianfranco Bologna – greenreport.it.
Anche se molti continuano ancora a far finta di niente e pensano che l’attuale crisi economica finanziaria sia dovuta solo a qualche eccesso di finanziarizzazione del sistema economico che, prima o poi, rientrerà, comincia invece a farsi sempre più diffusa e solida la consapevolezza che la crisi ci sta inviando anche segnali molto chiari sull’insostenibilità dei nostri attuali modelli di sviluppo, basati sul perseguimento di una continua crescita materiale e quantitativa.
La crisi economica è anche un sintomo della più ampia crisi sociale, ambientale e di valori delle nostre società industrializzate e degli effetti perversi che i fenomeni di globalizzazione, completamente fuori controllo, hanno prodotto in tutto il mondo. Come ha brillantemente ricordato il noto giornalista americano, tre volte premio Pulitzer, Thomas L. Friedman, nel suo bel volume “Hot, Flat and Crowded” (edito nel 2008 da Allen Lane), ormai il mercato e madre Natura hanno sbattuto contro il “muro”. E’ urgente e necessaria una profonda virata per avviare i nuovi percorsi delle nostre società su sentieri più sostenibili.
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