La decisione presa all’unanimità dall’assemblea degli abitanti di Bundanoon. Si estende la campagna contro un prodotto giudicato inutile e dannoso per l’ambiente. E anche si confrontano le diverse opinioni in Italia.
Se Al Capone fosse vivo non crederebbe ai suo occhi. A quasi un secolo dal proibizionismo che mise al bando gli alcolici negli Stati Uniti rendendolo ricco, un piccolo centro dell’Australia, Bundanoon, 2.500 anime lontane circa 150 chilometri da Sydney, ha varato da qualche giorno un nuovo divieto che il vecchio boss mafioso non avrebbe mai pensato possibile. A sparire dagli scaffali di negozi e supermercati non sono whisky e gin, ma le bottiglie di minerale. Naturalmente nel mirino non ci sono gli effetti su chi beve, ma quelli che l’imbottigliamento e la distribuzione di acqua frizzante producono sul Pianeta.
“Mentre i leader politici combattono con i problemi del cambiamento climatico, non dimentichiamo che ciascuno di noi può fare la differenza a livello locale. L’industria delle bevande realizza enormi profitti vendendo qualcosa che si può avere gratis”, spiega Huw Kingston, il portavoce della campagna ecologista culminata con il voto favorevole a larghissima maggioranza di un’assemblea di cittadini.
da Repubblica.it
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