16 Feb 2010

Una Notte al Museo

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Sabato 20 Febbraio ore 21:00, presso il Museo Civico di Cologna Veneta.

Coraggiosi esploratori, condotti da guide esperte attraverseranno le pieghe dello spazio e del tempo alla scoperta del proprio passato. Avvolti dal suono della chitarra di Franco Guidetti, la musica si farà parola, memoria e comprensione.

Concerto di Franco Guidetti – Chitarra 8,9, 10 e 12 corde – Policromie d’ambiente.

15 Feb 2010

Nucleare a Legnago?

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SABATO 20 FEBBRAIO ORE 15:30

SALA CIVICA, VIA MATTEOTTI – LEGNAGO (Palazzo di Vetro)

Incontro dibattito coi canditati alla presidenza della Regione Veneto sull’insediamento dei siti nucleari e sulle energie rinnovabili

22 Jan 2010

Il Codex Alimentarius, la paura alimentare del nuovo decennio

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Quanti di voi hanno sentito parlare del Codex Alimentarius? Di sicuro pochissimi. Eppure si tratta di un argomento che ci tocca da vicino visto che riguarda la nostra alimentazione e quindi la nostra salute.

Il Codex Alimentarius è un sistema normativo che fissa 3.200 limiti massimi sui residui di pesticidi e farmaci veterinari ed è formato da 200 codici in materia di alimenti e 40 sull’igiene. Quest’opera titanica è frutto del lavoro di una commissione intergovernativa, chiamata appunto commissione del Codex Alimentarius, attualmente finanziata e condotta dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dall’Organizzazione per gli alimenti e l’agricoltura (Fao). Si tratta dunque di un insieme di norme che determinano gli standard di sicurezza alimentare per 181 Paesi del mondo, circa il 97% dell’intera popolazione del globo.

In ogni Stato queste norme sono però in vigore in maniera parziale, visto che ogni Nazione ha le proprie regole per quanto riguarda la varietà di additivi e la concentrazione massima permessa negli alimenti sia destinati all’essere umano che agli animali. In poche parole il Codex mette a punto gli standard per tutti gli alimenti possibili, siano essi preparati, semipreparati o crudi, e per la distribuzione verso il consumatore. Riguarda inoltre tutto ciò che concerne l’igiene alimentare, gli additivi alimentari, i pesticidi, i fattori di contaminazione, l’etichettatura e la presentazione, i metodi di analisi e di prelievo.

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13 Jan 2010

Dicembre 2009: un po’ freddo e nevoso

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valori medi: min. 0,56°max 5,77°media 3,17°

giorni di nebbia: 5

giorni di pioggia: 13     di cui 4 con Neve o Nevischio

precipitazione totale: mm 104,1

Neve totale: cm c.ca 16

Controtendenza per l’ultimo mese dell’anno 2009 in campo termico: Dicembre, infatti, ha registrato una temperatura di circa 0,2° in meno rispetto al ventennio 1981-2000. Ciò è dovuto principalmente ad un periodo di gelo pronunciato nella terza settimana del mese. In quei giorni si è avuta anche parecchia neve, che ha favorito minime assolute mai registrate per questo mese: –10,5°C. Lo stesso giorno il valore di temperatura massima non ha superato i –4,0°C !

Per il resto del mese, le minime sono state spesso sopra lo zero, mentre le massime non hanno mai oltrepassato i 12 gradi, mantenendosi nelle medie del periodo.

Dal punto di vista precipitativo Dicembre ha registrato molta pioggia e anche parecchia neve. Nonostante l’atmosfera fosse spesso satura di umidità, i giorni di nebbia sono stati molto pochi (5). Le precipitazioni totali, pari a 104,1 mm, sono state quasi il doppio del valore medio; infatti, in quasi trent’anni di rilievi pluviometrici si osserva che solo altri cinque anni hanno toccato valori superiori ai 100 millimetri.

Per quanto riguarda la neve, c’è da rilevare che vi sono stati tre eventi che hanno portato ad un accumulo al suolo di circa 16 centimetri; quello più importante è avvenuto tra la sera del 18 e la mattina del 19, con uno spessore di circa cm 8. A seguito di questa nevicata le temperature sono “crollate” raggiungendo i valori minimi del mese. E’ doveroso sottolineare che il mese di Dicembre non è sempre nevoso e solo un altro anno, il 1995, ha visto accumuli eguali a quest’anno.

Con Dicembre si conclude l’anno 2009.

Osservazioni nel campo termico.

Come si è già visto per le stagioni, anche la media annuale è stata pari a +1,5°C rispetto alla media del periodo di riferimento 1981-2000. Ciò conferma la tendenza all’incremento delle temperature nel corso degli anni. Tuttavia, diversamente dall’andamento nazionale, c’è da osservare che il 2009 è stato il terzo anno più caldo dal 1981; il primo posto spetta al 2003, seguito poi dal 2007.

Osservazioni nel campo meteorico.

Le precipitazioni totali annue rientrano nella norma con un valore di circa 800 mm, poco sopra la media di riferimento. Dal punto di vista statistico, si osserva che l’andamento non segue un incremento analogo a quello termico. Infatti, si ha un alternanza di anni piovosi a periodi relativamente asciutti (meno di 500 millimetri negli anni 1997, 2003 e 2007). Lo scorso anno (2008) è stato invece piuttosto piovoso con circa mm 900, come pure gli anni 1980, 1984, 1986, 1995, 1996, 2002 e 2004 con quantità comprese tra 900 e 1050 millimetri d’acqua.

Interessante comunque notare come precipitazioni e temperature medie si possano mettere in stretta relazione secondo un rapporto inverso, come evidenziato nel grafico in figura.

Silvano Marcati
20 Dec 2009

Copenaghen flop

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di Edoardo Zanchini – lanuovaecologia.it.

Impegni volontari e su base nazionale, senza verifica né scadenze.

Il vertice si chiude con un accordo che delude le speranze del mondo. I cambiamenti climatici però non si fermano.

E nemmeno il processo per un trattato vincolante.

COPENAGHEN – La più importante, partecipata, disorganizzata conferenza delle Nazioni Unite non è riuscita a dare al Mondo la risposta che si aspettava per fermare i cambiamenti climatici. Dopo due settimane di discussione con l’intervento di 120 tra Capi di Stato e di Governo, la distanza tra le posizioni dei diversi Paesi si è rivelata alla fine incolmabile sui punti più delicati di trattativa. E solo nelle ultime ore si è scongiurata una rottura completa delle trattative che avrebbe riportato la discussione indietro di 20 anni. L’accordo uscito dal vertice non è la risposta che serve alla crisi climatica: gli impegni di riduzione sono solo volontari e su base nazionale, ed è tutto rinviato per quanto riguarda lo stabilire metodi di controllo e verifica di tali riduzioni e le scadenze precise per la sottoscrizione di un trattato internazionale.

Eppure mai il mondo era stato così vicino a un accordo internazionale che avrebbe permesso di superare il Protocollo di Kyoto nel fissare nuovi e più ambiziosi obiettivi per tutti i Paesi e nel sostegno finanziario agli interventi di mitigazione e adattamento nei Paesi poveri sia nel breve che nel medio periodo. Tutte queste decisioni sono rinviate, si spera al prossimo vertice di Bonn con la speranza di affrontare e risolvere finalmente i punti più delicati. Nel frattempo però il cambiamento climatico non si ferma, anzi obbliga a lavorare con ancora maggiore impegno per arrivare finalmente a un accordo vincolante che spinga le soluzioni capaci di dare risposte per i cittadini delle diverse parti del Pianeta.

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